In questa guida spieghiamo quale attrezzatura è necessaria per la progressione su ghiacciaio.
Quando preparate l’attrezzatura, considerate attentamente le difficoltà e i rischi che potreste incontrare su un ghiacciaio o davanti a un crepaccio. Ecco alcune considerazioni utili per prepararsi adeguatamente all’attraversamento di un ghiacciaio.
La corda
Le corde sottoposte al trattamento di “asciugatura”, anche se sono più costose, assorbono molta meno acqua prodotta dal disgelo e raccolgono una quantità inferiore di roccia detritica erosa dai ghiacciai. Questo le rende più leggere e più facili da maneggiare dopo il gelo notturno.
Il tipo di corda di cui avete bisogno dipende dal ghiacciaio che intendete attraversare.
Per un uso generico, una corda singola da 8,5-9 millimetri di diametro è sufficiente a gestire le cadute in crepaccio e fa risparmiare un po’ di peso nello zaino; una corda da 9 millimetri di diametro e lunga 50 metri pesa solo due terzi di quanto ne pesa una standard da 11 millimetri (2,7 contro 4 chili). La corda più leggera e meno spessa fra quelle elencate è più che adeguata per un uso generico su ghiacciaio, perché le cadute in crepaccio provocano un impatto relativamente graduale sulla fune, a causa dell’attrito della corda sulla neve o sul labbro del crepaccio.
Per l’arrampicata tecnica su pareti molto ripide, invece, nella quale esiste la possibilità che il capocordata cada da altezze significative, è necessaria una corda standard da 10-11 millimetri, oppure due corde più piccole impiegate nella tecnica a due corde o a corde gemelle.
Un gruppo di scalatori che viaggia da solo deve portare anche una corda di scorta leggera, da 30 metri, come precauzione per le situazioni di emergenza.
Imbraghi
Assicuratevi che la cintura e i cosciali dell’imbrago siano regolabili, in modo che possiate usarli sui vari strati di vestiti. Oltre all’imbrago basso, per l’attraversamento dei ghiacciai gli scalatori usano anche quello alto, che preparano con una fettuccia da 2,5 centimetri. Gli imbraghi completi disponibili in commercio sono più costosi, pesanti e ingombranti, e non sono molto utilizzati.
Piccozza e ramponi
La piccozza e i ramponi sono indispensabili per l’attraversamento di un ghiacciaio, esattamente quanto lo sono per superare aree ripide e innevate. La piccozza aiuta a mantenere l’equilibrio e serve per fare autoassicurazione e nell’autoarresto; se un componente della cordata cade in un crepaccio, gli altri devono immediatamente assumere la posizione di autoarresto, controllando e arrestando la caduta del compagno. È importante che la piccozza sia costituita da un pezzo unico, dal puntale al manico, perché con un cappuccio o un anello metallico applicati al manico o con la punta smussata sarebbe difficile capire qual è la consistenza della neve, quando la piccozza viene usata come sonda per controllare se ci sono crepacci.
I ramponi offrono un piano di appoggio sicuro per la pianta del piede e permettono di camminare sulla neve rigelata, che al mattino
i presto è molta dura. È molto importante usare in modo corretto i ramponi per scendere da pendii ripidi ghiacciati: molti incidenti e cadute sono avvenuti perché le punte dei ramponi si sono incastrate nei vestiti dell’escursionista, nelle ghette o negli attrezzi (anelli, fettucce) appesi alle asole portamateriale del-l’imbrago. Pertanto, è fondamentale mettere i ramponi con la dovuta attenzione, e fare in modo di non avere anelli o altro materiale che penzolano al di sotto della coscia.
Ascensori
Anelli prusik
Nell’attrezzatura utilizzata per l’arrampicata su ghiacciaio non possono mancare gli anelli prusik, che servono a risalire la corda dopo una caduta in crepaccio. Si tratta di due asole formate con un cordino perlon da 5-7 millimetri di diametro, legate alla corda di arrampicata con un nodo autobloccante. Quando lo scalatore carica il proprio peso su un anello prusik, il nodo si stringe sulla corda; quando toglie il peso dall’anello, il nodo può essere facilmente allentato e fatto scorrere lungo la corda.
La figura 17.3 illustra in dettaglio come preparare gli anelli con il sistema Texas prusik, usando un cordino da 6 millimetri. Come per tutti i sistemi di risalita che utilizzano il prusik, è fondamentale calibrare la lunghezza degli anelli in rapporto alla propria altezza.
Nella figura 17.4 viene mostrato un sistema per calcolare approssimativamente la misura giusta. Quando siete in posizione eretta, sostenuti dagli anelli fissati alla corda di arrampicata, la parte superiore dell’asola per i piedi deve arrivare più o meno all’altezza della vita, mentre l’estremità superiore dell’anello dell’imbrago deve trovarsi più o meno all’altezza degli occhi. L’intervallo fra i due nodi corrisponde alla distanza di risalita coperta ogni volta che viene completato un ciclo di movimenti.
Prima di partire per un’escursione, controllate la misura delle asole. Dondolatevi sugli anelli, dopo averli legati a una corda appesa alla trave del garage o al ramo di un albero, e regolateli alla giusta lunghezza.
I due anelli in genere vengono fissati alla corda con dei nodi prusik. Alcuni scalatori preferiscono il Bachmann, un altro nodo autobloccante, perché prevede l’impiego di un moschettone, che offre una comoda presa mentre l’anello viene allentato e fatto scorrere lungo la corda, anche se si indossano i guanti. Se non avete del cordino, e dovete usare la fettuccia, il nodo autobloccante più indicato è il Machard.
Staffe
Per la salita alcuni scalatori preferiscono attaccare alla corda di arrampicata delle staffe di fettuccia, al posto degli anelli. I gradini di queste scale di cordino aiutano lo scalatore a risalire e a uscire da un crepaccio, quando la corda è coperta dalla neve.
Ascensori meccanici
Alcuni scalatori utilizzano gli ascensori meccanici, o maniglie, che sono più facili da fissare alla corda rispetto ai nodi autobloccanti. Sulla corda ghiacciata i dispositivi meccanici di risalita funzionano meglio dei nodi, e sono più facili da usare con i guanti. Uno degli svantaggi di questi attrezzi è che in passato erano costosi e pesanti, anche se adesso ne esistono delle versioni meno care e più leggere. I modelli in titanio sono dotati di camme lisce, anziché dentate; per fare presa sulla corda questi ascensori sfruttano esclusivamente l’azione di torsione della camma, pertanto sono più sicuri in caso di forze d’impatto elevate dovute a voli da grandi altezze.
Altri attrezzi per l’arrampicata su ghiacciaio
Di solito ogni cordata porta una pala, che può essere utile per appiattire l’area in cui attrezzare il campo e per le operazioni di soccorso. Ogni membro della cordata dovrebbe portare con sé anche i seguenti attrezzi:
CARRUCOLA DI SALVATAGGIO: molti tipi di carrucole sono stati appositamente progettati per essere utilizzati nell’alpinismo. Le carrucole usate come sistema di recupero nelle operazioni di soccorso devono essere compatibili con i nodi autobloccanti (questo significa che non devono incepparsi quando vengono utilizzate con un prusik o un Bachmann). Se la cordata non ha una carrucola a disposizione, per
il sistema di recupero può usare anche un moschettone, ma questo aumenta considerevolmente l’attrito.
ANCORAGGIO: se lo ritenete necessario, portate con voi degli ancoraggi artificiali per la neve o il ghiaccio, come un fittone, una placca da neve o un chiodo da ghiaccio.
ANELLI: portate con voi almeno due anelli singoli e un anello doppio da attaccare agli ancoraggi. Per il soccorso in crepaccio gli anelli chiusi da un nodo sono più indicati di quelli cuciti, perché è più facile regolarne la lunghezza.
Dispositivi di assicurazione
Moschettoni: portate un moschettone a ghiera e almeno quattro moschettoni standard.
Abbigliamento
Per essere preparati ad affrontare una caduta in crepaccio dovete vestirvi in modo da poter resistere alle temperature rigidissime che si registrano all’interno del ghiacciaio, anche quando all’esterno è una giornata calda e soleggiata. In questo caso le esigenze sono in contraddizione, perché dovete prepararvi al freddo estremo ma, allo stesso tempo, dovete cercare di ridurre al minimo la sudorazione e mantenere sempre un buon livello di idratazione.
Scegliete degli indumenti che facciano passare facilmente l’aria, come dei pantaloni con le cerniere laterali o una giacca a vento con la lampo sotto le ascelle. Se cadete in un crepaccio chiudete fino in fondo tutte le cerniere. Potete legare una giacca a vento alle cinghie esterne dello zaino, in modo che possiate raggiungerla facilmente. Infilate un cappello e dei guanti nelle tasche.
Se la giornata è calda, lo strato isolante sarà anche quello più esterno. Per questo strato usate dei colori riflettenti, come il bianco; gli indumenti di colori chiari riflettono la luce del sole, ma trattengono maggiormente il calore in caso di caduta in crepaccio. Per vincere la forte umidità all’interno del crepaccio, indossate una camicia di fibra sintetica e delle calzamaglie o dei pantacollant, che vi permetteranno di adattarvi facilmente a temperature molto variabili.
Sci e racchette da neve
Gli sci e le racchette da neve sono indispensabili per le escursioni in inverno o in zone molto fredde, perché distribuiscono il peso del corpo su una superficie più estesa, impedendo che l’escursionista sprofondi nella neve a ogni passo. Gli sci e le racchette da neve riducono anche le probabilità di sfondare un ponte di neve sopra un crepaccio nascosto. In genere le racchette da neve sono più pratiche degli sci per la progressione su ghiacciaio in cordata, a meno che tutti i componenti della cordata siano degli sciatori molto esperti.
Bacchette
Le bacchette servono a mostrare la posizione di un crepaccio, a contrassegnare i punti di inversione di marcia e a indicare la via del ritorno in caso di whiteout. La distanza fra le bacchette deve essere uguale alla lunghezza complessiva della cordata disposta su un’unica fila. Un team di nove persone (tre cordate da tre) userà da dieci a dodici bacchette per un chilometro e mezzo circa; per i gruppi più piccoli ne occorrono di più.
Luca Mattiello è un appassionato della montagna e uno specialista dell'attrezzatura necessaria per esplorare e affrontare le sfide di questo ambiente unico. Con una profonda passione per l'avventura all'aperto e una vasta conoscenza delle tecniche di escursionismo, alpinismo e trekking, Luca si dedica a condividere le sue esperienze e conoscenze.